PAGANI SP1 (2016) PAGANI SP1 (2013) SV744 PAGANICORSE (2010) sv744 PAGANICORSE cantilever (2007) SV700 PAGANICORSE (2007) SV800R PAGANICORSE (2009)
PAGANI SP1 (2016)

La moto definitiva presenta alcune migliorie pur rimanendo conforme ai primi due prototipi realizzati ed utilizzati durante i test e le gare disputate nel 2015. Tutti i particolari che la compongono sono stati progettati al cad ed ottimizzati per la produzione di una piccola serie di 10 moto. Il motore utilizzato è il bicilindrico Suzuki di 650cc (SV650 e Gladius) sia in versione carburatori che ad iniezione.

Il peso complessivo della moto, misurato in ordine di marcia (senza benzina), varia a seconda della componentistica utilizzata. Si va da un minimo di 138kg a circa 143kg. Quella nella foto, che possiamo considerare in versione base, utilizza piastre di sterzo e forcella Showa da 43mm di derivazione Ducati 996 con pinze assiali brembo oro con interasse fori di 65mm. I cerchi sono in alluminio fuso provenienti da una Yamaha R6. L'anteriore è identico all'originale con dischi di 300mm mentre il posteriore richiede la tornitura del mozzo per abbassare i parastrappi. Il mono ammortizzatore è un Sachs proveniente da una Aprilia rsv1000 rivisto nelle tarature idrauliche per adattarlo al minor peso della moto. Per adattare la posizione delle pinze freno al minor diametro dei dischi vengono utilizzati due distanziali in ergal ricavati dal pieno.

TELAIO E CICLISTICA:

Si parte dal telaio che è stato interamente progettato a computer per mezzo di programmi CAD ed analizzato con programmi FEM per ottenere il giusto grado di deformazione richiesto. Il suo peso è di 9kg.

Per la costruzione del telaio sono stati impiegati tubi di acciaio al cromo molibdeno (25crmo4) saldati a TIG.

Tutti gli attacchi e le boccole impiegate nel telaio sono ricavati dal pieno attraverso fresatrici a controllo numerico impiegando acciaio ad alta resistenza. 

Il canotto di sterzo è costruito in acciaio ed ospita sia superiormente che inferiormente delle boccole in ergal dove si inseriscono i cuscinetti.

Sostituendo le boccole si possono realizzare diverse inclinazioni e avanzamenti dell'asse di sterzo da 0° a +2° in modo da variare le quote ciclistiche secondo le proprie esigenze.

Il perno del forcellone è riposizionabile per mezzo di boccole in ergal poste all'interno del telaio in modo da poter variare il tiro catena.

Per concludere la possibilità di personalizzazione della ciclistica, l'attacco inferiore del bilancere della sospensione (link) ha tre possibilità di fissaggio. Questo consente di utilizzare ammortizzatori di diversa lunghezza; la posizione alta (unita al link dedicato) prevede ammortizzatori lunghi 300mm mentre nella posizione più bassa si possono utilizzare ammortizzatori di 320mm. I link sono personalizzabili a piacimento per ottenere diversi valori di progressione di schiacciamento.

La sospensione è stata progettata attraverso il software professionale prodotto dalla Soft-engine utilizzando lo schema oramai più comune in motogp. L'asta di reazione è composta da due snodi in ergal e un tirante in titanio con filetto destro/sinistro azionato dalla rotazione dell'esagono centrale. In questo modo variando la lunghezza dell'asta è possibile variare l'altezza del retrotreno nel tempo di un minuto senza nemmeno spegnere la moto nella sosta in pit lane. 

A seconda della configurazione utilizzata è possibile risalire ai valori della ciclistica consultando le tabelle degli assetti in dotazione alla moto.

COMPONENTI:

Il telaietto posteriore è in lega di alluminio Al 5083 Peraluman ricavato attraverso il taglio laser da un unico pezzo successivamente piegato con macchine a cnc e rinforzato da nervature saldate a TIG.

Il serbatoio in alluminio occupa anche lo spazio sotto la sella ed è fissato al telaietto per mezzo di boccole in teflon allo scopo di smorzare le vibrazioni trasmesse dal motore. La sua capacità è di 11 litri e al suo interno è presente una paratia anti-sbattimento. Sotto il tappo è inoltre presente un tubo in alluminio in collegamento con il fondo allo scopo di consentire lo svuotamento della benzina attraverso una pompa elettrica esterna. La pompa della benzina può essere la medesima della Suzuki sv650 sia ad iniezione che a carburatori.

Il telaietto anteriore è formato da parti in lamiera e da tubi in alluminio che vengono assemblati in dima e saldate a TIG. La piastra che funge da supporto alla strumentazione può essere personalizzata a richiesta mentre nella parte inferiore il supporto per la centralina accetta sia la versione a carburatori che quella a iniezione.

Gli attacchi del telaietto al telaio possono ospitare un supporto in ergal che consente il montaggio dell'ammortizzatore di sterzo che si collega al fodero della forcella per mezzo di un braccialetto. Non essendo una struttura fissa può essere personalizzata a richiesta. L'ammortizzatore in foto è un Sachs di derivazione Ducati 749 mentre la pompa freno è una Brembo oro con tubi freno Allegri in treccia metallica.

Le slitte per l'arretramento del perno della ruota posteriore sono state modificate rispetto ai primi prototipi ed ora consentono il montaggio rapido della ruota. Le boccole della ruota si vanno ad appoggiare al bordo interno delle slitte guidandola in posizione senza bisogno di tenerla sollevata. A questo punto si inserisce il perno ruota.

Nel lato destro il dado del perno ruota è stato ricavato nella slitta. La pinza del freno posteriore è una Brembo a due pistoncini di derivazione scooter anteriore, mentre il disco posteriore è stato tagliato con il laser.

Le pedane sono realizzate in lega Al6082 e Al7075 ed hanno le medesime misure d'interasse dei fori della Suzuki sv650 di 56mm. Si possono pertanto utilizzare quelle già disponibili sul mercato. La pompa freno è una brembo oro standard din pistoncino da 11mm. 

 

CARENE:

La scocca è composta in un unico pezzo in vtr che comprende il cover con la forma del serbatoio e la coda; una volta rimossa è possibile accedere velocemente ai carburatori o all'iniezione. Il cupolino presenta frontalmente una bocca di apertura dove è inserito un convogliatore d'aria in carbonio realizzato in due pezzi. Anche l'air box è realizzato in carbonio ed ha la particolarità di essere fissato ai collettori delle teste in modo da contenere interamente i corpi farfallati o i carburatori; in questo caso l'air box viene privato del coperchio di chiusura.

L'impianto di scarico in acciaio inox è stato realizzato su misura per questa moto, solo il silenziatore è una componente standard.